Idrogeno verde e combustibili fossili: perché puntare sul futuro sostenibile

In un mondo in cui la sostenibilità è sempre più importante, l’idrogeno sta diventando una delle risorse chiave per la transizione energetica. Ma non tutto l’idrogeno è uguale: esistono l’idrogeno grigio e quello verde, e la differenza è significativa, soprattutto in termini di impatto ambientale.

Idrogeno grigio: il vecchio modello che non funziona più

L’idrogeno grigio viene prodotto usando gas naturale, attraverso un processo chiamato “steam methane reforming” (SMR). Sì, si ottiene idrogeno, ma allo stesso tempo si emette CO2: 10 tonnellate di anidride carbonica per ogni tonnellata di idrogeno prodotta. Questo è il motivo per cui l’idrogeno grigio non è una soluzione sostenibile, poiché è ancora legato ai combustibili fossili e quindi contribuisce al cambiamento climatico.

Idrogeno grigio: il vecchio modello che non funziona più

L’idrogeno grigio viene prodotto usando gas naturale, attraverso un processo chiamato steam methane reforming (SMR). Sì, si ottiene idrogeno, ma allo stesso tempo si emette una grande quantità di CO2: circa 10 tonnellate di anidride carbonica per ogni tonnellata di idrogeno prodotta. Questo è il motivo per cui l’idrogeno grigio non è una soluzione sostenibile, poiché è ancora legato ai combustibili fossili e quindi contribuisce al cambiamento climatico.

Idrogeno blu: un passo avanti, ma non abbastanza

L’idrogeno blu è una variante dell’idrogeno grigio che cerca di mitigare il problema delle emissioni di CO2. Viene prodotto attraverso il processo di SMR, ma una parte delle emissioni di CO2 generate viene catturata e immagazzinata attraverso tecnologie di carbon capture and storage (CCS). Tuttavia, nonostante la riduzione delle emissioni, questo processo non è completamente a zero impatto, perché una parte della CO2 può comunque sfuggire. Di conseguenza, sebbene l’idrogeno blu rappresenti un passo avanti rispetto all’idrogeno grigio, non è una soluzione completamente pulita e sostenibile come l’idrogeno verde.

Idrogeno verde: il futuro pulito dell’energia

L’idrogeno verde si produce usando l’energia rinnovabile, come quella solare o eolica, attraverso un processo chiamato elettrolisi. L’elettrolisi scinde l’acqua H2O in idrogeno e ossigeno senza produrre CO2, rendendolo una soluzione a zero emissioni di carbonio. L’idrogeno verde rappresenta una fonte di energia davvero sostenibile, perché sfrutta risorse inesauribili e pulite.

Perché scegliere l’idrogeno verde?

Zero emissioni: non c’è rilascio di CO2 durante la produzione.

Indipendenza energetica: non dipende dai combustibili fossili, che sono sempre più limitati.

Sostenibilità a lungo termine: promuove un uso maggiore delle energie rinnovabili.

In pratica, l’idrogeno verde può aiutare a decarbonizzare settori che è difficile elettrificare, come l’industria pesante e i trasporti, offrendo una soluzione versatile e a impatto ambientale ridotto.

E i combustibili fossili?

Il problema con i combustibili fossili, come il carbone, il petrolio e il gas naturale, è che non solo stanno finendo, ma anche che bruciarli genera una quantità immensa di CO2, aggravando l’effetto serra. Oltre a ciò, estrarre e utilizzare queste risorse comporta rischi geopolitici ed economici, e i loro prezzi fluttuano enormemente.

Al contrario, l’idrogeno verde è infinito: finché abbiamo sole e vento, possiamo produrre idrogeno senza interruzioni e senza dipendere da risorse finite.

Un futuro con l’idrogeno verde

L’idrogeno verde è la vera risposta per ridurre le emissioni di carbonio e per costruire un futuro energetico più sicuro e sostenibile. Produrre energia in modo pulito e affidabile è ormai possibile, ed è questa la direzione che il mondo deve prendere.

Con la tecnologia e l’innovazione, l’idrogeno verde può davvero fare la differenza, permettendo di immagazzinare e utilizzare energia in modo efficiente, abbassando le emissioni globali e supportando la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.
Abbiamo avviato il nostro primo progetto ad idrogeno verde con Jcoplastic, seguici per scoprire cosa abbiamo realizzato. E se anche tu vuoi avviare il tuo progetto ad idrogeno verde, non esitare a scriverci.

Conduciamo in modo proattivo i tuoi FER dalla nostra control room per garantirti sempre la massima efficienza

NHP ha sviluppato una control room all’avanguardia per monitorare e gestire proattivamente i tuoi impianti energetici, garantendo il massimo delle prestazioni in ogni momento. Il nostro team di esperti supervisiona costantemente l’efficienza energetica, intervenendo tempestivamente per ottimizzare i consumi, il sistema o gli impianti, prevenire guasti e risolvere eventuali criticità, ma soprattutto sfruttare opportunità o sacche di risparmio (risparmi energetici non lineari, da sfruttare in particolari momenti per poi tornare al regime precedente).

Ma cosa significa realmente per la tua azienda?

La control room è il cuore operativo della nostra gestione energetica. Ogni dato proveniente dai tuoi impianti viene analizzato in tempo reale, così da garantirti una gestione efficiente e precisa. 

Questo monitoraggio costante permette di individuare potenziali sprechi energetici e di correggerli sul nascere, riducendo i costi e aumentando la sostenibilità della tua attività.

Tra i principali benefici che la nostra control room può offrirti:

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Sostenibilità svelata: greenwashing 📗

Greenwashing

\green-wa-shing\ s.m. [der. di green ‘verde’ e washing ‘lavaggio’]. 

Pratica ingannevole adottata da alcune aziende o organizzazioni che, per migliorare la propria immagine, presentano iniziative di sostenibilità ambientale superficiali o addirittura inesistenti. Il fine è convincere i consumatori che i loro prodotti o servizi siano più ecosostenibili di quanto siano in realtà.

Significato

Il termine greenwashing descrive una strategia di marketing attraverso cui un’azienda promuove un’immagine di sé attenta all’ambiente, senza però apportare cambiamenti concreti e significativi. In sostanza, si tratta di “verniciare di verde” la propria reputazione, pur continuando a operare senza veri sforzi per ridurre l’impatto ambientale.

Origini del termine

Il concetto di greenwashing è nato negli anni ’80, ma si è diffuso rapidamente con l’aumento della consapevolezza riguardo alle tematiche ambientali. È un termine che mette in evidenza come il marketing possa essere usato per manipolare la percezione pubblica, spesso a scapito di iniziative di sostenibilità genuine.

Esempi di Greenwashing

  • Prodotti che vantano etichette verdi o parole come “naturale” o “ecologico”, ma che non hanno certificazioni reali.
  • Aziende che promuovono piccole azioni ambientali mentre il loro core business continua a essere fortemente inquinante.

Impatto del Greenwashing

Il greenwashing può confondere i consumatori, rallentare i veri progressi verso la sostenibilità e danneggiare la fiducia nelle aziende che cercano di fare cambiamenti reali. È importante, quindi, essere critici e informarsi sulle effettive pratiche di sostenibilità adottate dalle aziende.

La tutela dei consumatori

La direttiva 2024/825/UE, che dovrà essere recepita dagli stati membri entro il 27 settembre 2026, introduce nuove disposizioni per contrastare il greenwashing ampliando la portata delle pratiche commerciali sleali vietate. Vengono colpite asserzioni ambientali generiche e non verificabili, affermazioni su prestazioni ambientali future prive di impegni chiari e dichiarazioni ingannevoli sulla circolarità e durabilità dei prodotti. La normativa mira a tutelare i consumatori garantendo trasparenza e credibilità nelle comunicazioni ambientali delle imprese.