Cos’è un hub di mobilità e perché nella tua città dovrebbe essercene uno!

Gli hub di mobilità rappresentano una nuova frontiera della gestione sostenibile e intelligente del traffico urbano e della logistica aziendale. Ma cos’è esattamente un hub di mobilità e perché ogni città, interporto o azienda dovrebbe dotarsene?

Cos’è un hub di mobilità?

Un hub di mobilità è un’infrastruttura fisica o virtuale che collega diversi mezzi di trasporto, sia pubblici che privati, facilitando la transizione tra modalità diverse. L’obiettivo è semplificare e ottimizzare gli spostamenti, promuovendo l’uso di veicoli a basso impatto ambientale come biciclette, auto elettriche o car sharing. Questi hub sono pensati per essere spazi integrati, in cui gli utenti possono passare agilmente da un mezzo di trasporto all’altro, migliorando la gestione della mobilità urbana e aziendale.

I benefici degli hub di mobilità

  1. Riduzione del traffico e delle emissioni: Un hub ben posizionato aiuta a ridurre il numero di veicoli in circolazione e le emissioni di CO2, incentivando l’uso di trasporti pubblici, biciclette e veicoli elettrici. Questo è cruciale per migliorare la qualità dell’aria nelle città;
  2. Efficienza logistica per le aziende: Negli interporti e nelle aree industriali, gli hub di mobilità consentono di ottimizzare i flussi di merci, riducendo i tempi di trasporto e i costi energetici. Inoltre, integrando il trasporto elettrico e la condivisione dei veicoli, le aziende possono risparmiare sui costi di carburante e manutenzione;
  3. Accesso a servizi di mobilità condivisa: I cittadini possono accedere a una gamma di opzioni di mobilità condivisa (car sharing, bike sharing), riducendo la dipendenza dai veicoli privati. Questo non solo migliora la vita urbana, ma supporta anche una maggiore inclusione sociale grazie alla riduzione dei costi di trasporto;
  4. Promozione dell’energia rinnovabile: Molti hub di mobilità sono dotati di infrastrutture per la ricarica elettrica e integrano soluzioni energetiche come pannelli fotovoltaici, rendendo il trasporto urbano più sostenibile;
  5. Sviluppo economico e urbano: Gli hub di mobilità possono diventare punti di aggregazione e sviluppo economico nelle città, creando nuove opportunità di lavoro e stimolando l’innovazione tecnologica legata alla smart mobility.

Perché avere un hub di mobilità nella tua città o azienda?
Avere un hub di mobilità significa creare un sistema di trasporto più efficiente, sostenibile e accessibile, che riduce l’impatto ambientale e migliora la qualità della vita. Inoltre, per le aziende e gli interporti, gli hub rappresentano un passo avanti verso una gestione più moderna e competitiva della logistica.
Non aspettare che siano gli altri a innovare! Contattaci per scoprire come NHP può aiutarti a progettare e implementare un hub di mobilità.

Eccellenza LEED e innovazione verde: Come NHP ha contribuito alla sostenibilità di Petrone Group

Il nuovo headquarter della Petrone Group a Bagnoli è un esempio perfetto di come l’architettura sostenibile possa contribuire alla transizione energetica. 

Certificato con il protocollo LEED BD+C V4, questo edificio rappresenta una best practice nel settore del green building a livello internazionale, su cui NHP ha lavorato attivamente. 

La certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) è un sistema internazionale di classificazione e certificazione dell’efficienza energetica e dell’impronta ecologica degli edifici. Sviluppato dal U.S. Green Building Council (USGBC), LEED valuta vari aspetti di un edificio, tra cui l’efficienza energetica, l’uso di materiali sostenibili, la qualità dell’ambiente interno e la gestione delle risorse idriche. 

Come si ottiene la certificazione LEED? 

Il processo per ottenere la certificazione LEED si articola in diverse fasi: 

1. Pre-assessment: analisi preliminare del progetto per identificare i prerequisiti e i crediti perseguibili; 

2. Registrazione: iscrizione del progetto sulla piattaforma LEED Online, fornita dal Green Building Certification Institute (GBCI); 

3. Fase di progettazione: sviluppo del progetto rispettando i requisiti LEED, con l’assistenza di professionisti certificati; 

4. Documentazione: preparazione e invio della documentazione necessaria per ciascun credito e prerequisito; 

5. Revisione: valutazione della documentazione da parte di revisori accreditati; 

6. Certificazione: assegnazione del livello di certificazione (Certified, Silver, Gold o Platinum) in base ai punti ottenuti. 

Il progetto, che ha coinvolto partner pubblici e privati tra cui NHP come ESCo , dimostra l’importanza della collaborazione per ridurre l’impatto ambientale e promuovere l’efficienza energetica per gli immobili ad uso commerciale integrati nel contesto urbano 

L’integrazione dei principi di sostenibilità ha permesso una riduzione complessiva dei consumi energetici, stimati rispetto alla base line di riferimento, attestandosi intorno al meno 70%

Tra le soluzioni innovative adottate annoveriamo, l’utilizzo di un sistema di ventilazione e condizionamento evoluto che garantisce il controllo della qualità dell’aria, il controllo a zone delle temperature per i diversi locali ed i diversi piani di lavoro, sensoristica di campo sugli infissi per l’accensione e spegnimento delle macchine all’apertura e chiusura degli stessi. 

Sono stati inoltre installati, per la generazione di energia a servizio del building, sia un impianto fotovoltaico con le migliori tecnologie presenti sul mercato che hanno garantito la massima potenza installabile a parità di superficie disponibile in copertura che un gruppo di generazione a gas metano con funzione di parallelo rete. 

Tutti i sistemi di produzione e consumo sono stati connessi ad una piattaforma di EMS (energy management system) denominata “eManager”, in grado di monitorare ed attuare logiche di gestione precaricate elaborate sulla base di un’analisi energetica condotta dagli Energy Manager della NHP. 

Grazie a queste misure e best practice per l’Efficienza Energetica, la sede di Petrone Group è in grado di coprire circa l’80% del proprio fabbisogno energetico con fonti rinnovabili, riducendo drasticamente le emissioni di CO₂ e contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico. 

Attualmente, il Gruppo Petrone sta lavorando attivamente nell’applicazione degli standard raggiunti nella sede centrale a tutti gli stabilimenti ed alle diverse sedi presenti sul territorio Nazionale così da diffondere la cultura ecosostenibile intesa come asset strategico per l’intero Gruppo Petrone. 

Vuoi scoprire come il tuo progetto può beneficiare della transizione energetica? Contattaci per saperne di più su come NHP può supportare le tue iniziative di riqualificazione e sostenibilità.

Idrogeno verde e combustibili fossili: perché puntare sul futuro sostenibile

In un mondo in cui la sostenibilità è sempre più importante, l’idrogeno sta diventando una delle risorse chiave per la transizione energetica. Ma non tutto l’idrogeno è uguale: esistono l’idrogeno grigio e quello verde, e la differenza è significativa, soprattutto in termini di impatto ambientale.

Idrogeno grigio: il vecchio modello che non funziona più

L’idrogeno grigio viene prodotto usando gas naturale, attraverso un processo chiamato “steam methane reforming” (SMR). Sì, si ottiene idrogeno, ma allo stesso tempo si emette CO2: 10 tonnellate di anidride carbonica per ogni tonnellata di idrogeno prodotta. Questo è il motivo per cui l’idrogeno grigio non è una soluzione sostenibile, poiché è ancora legato ai combustibili fossili e quindi contribuisce al cambiamento climatico.

Idrogeno grigio: il vecchio modello che non funziona più

L’idrogeno grigio viene prodotto usando gas naturale, attraverso un processo chiamato steam methane reforming (SMR). Sì, si ottiene idrogeno, ma allo stesso tempo si emette una grande quantità di CO2: circa 10 tonnellate di anidride carbonica per ogni tonnellata di idrogeno prodotta. Questo è il motivo per cui l’idrogeno grigio non è una soluzione sostenibile, poiché è ancora legato ai combustibili fossili e quindi contribuisce al cambiamento climatico.

Idrogeno blu: un passo avanti, ma non abbastanza

L’idrogeno blu è una variante dell’idrogeno grigio che cerca di mitigare il problema delle emissioni di CO2. Viene prodotto attraverso il processo di SMR, ma una parte delle emissioni di CO2 generate viene catturata e immagazzinata attraverso tecnologie di carbon capture and storage (CCS). Tuttavia, nonostante la riduzione delle emissioni, questo processo non è completamente a zero impatto, perché una parte della CO2 può comunque sfuggire. Di conseguenza, sebbene l’idrogeno blu rappresenti un passo avanti rispetto all’idrogeno grigio, non è una soluzione completamente pulita e sostenibile come l’idrogeno verde.

Idrogeno verde: il futuro pulito dell’energia

L’idrogeno verde si produce usando l’energia rinnovabile, come quella solare o eolica, attraverso un processo chiamato elettrolisi. L’elettrolisi scinde l’acqua H2O in idrogeno e ossigeno senza produrre CO2, rendendolo una soluzione a zero emissioni di carbonio. L’idrogeno verde rappresenta una fonte di energia davvero sostenibile, perché sfrutta risorse inesauribili e pulite.

Perché scegliere l’idrogeno verde?

Zero emissioni: non c’è rilascio di CO2 durante la produzione.

Indipendenza energetica: non dipende dai combustibili fossili, che sono sempre più limitati.

Sostenibilità a lungo termine: promuove un uso maggiore delle energie rinnovabili.

In pratica, l’idrogeno verde può aiutare a decarbonizzare settori che è difficile elettrificare, come l’industria pesante e i trasporti, offrendo una soluzione versatile e a impatto ambientale ridotto.

E i combustibili fossili?

Il problema con i combustibili fossili, come il carbone, il petrolio e il gas naturale, è che non solo stanno finendo, ma anche che bruciarli genera una quantità immensa di CO2, aggravando l’effetto serra. Oltre a ciò, estrarre e utilizzare queste risorse comporta rischi geopolitici ed economici, e i loro prezzi fluttuano enormemente.

Al contrario, l’idrogeno verde è infinito: finché abbiamo sole e vento, possiamo produrre idrogeno senza interruzioni e senza dipendere da risorse finite.

Un futuro con l’idrogeno verde

L’idrogeno verde è la vera risposta per ridurre le emissioni di carbonio e per costruire un futuro energetico più sicuro e sostenibile. Produrre energia in modo pulito e affidabile è ormai possibile, ed è questa la direzione che il mondo deve prendere.

Con la tecnologia e l’innovazione, l’idrogeno verde può davvero fare la differenza, permettendo di immagazzinare e utilizzare energia in modo efficiente, abbassando le emissioni globali e supportando la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.
Abbiamo avviato il nostro primo progetto ad idrogeno verde con Jcoplastic, seguici per scoprire cosa abbiamo realizzato. E se anche tu vuoi avviare il tuo progetto ad idrogeno verde, non esitare a scriverci.